Nuova ed accurata edizione per un libro di storia molto scomodo sulle cause segrete della sconfitta militare italiana nel secondo conflitto mondiale. La storia informatissima delle trame della massoneria e della lobby ebraica nella caduta del Fascismo. La storia dettagliata di chi, all’ interno dello stesso fascismo, rivitalizzando la propria appartenenza massonica “ in sonno”, tradì per favorire la vittoria delle forze angloamericane e la sconfitta dell’ Italia. Gli archivi segreti dello stato italiano spariti e ritrovati solo nell’ aprile del 1945. Simbologie occulte della “ vendetta” ebraico—massonica contro il fascismo e il suo duce. Opera di Luigi Cabrini, segretario personale di Giovanni Preziosi, ambasciatore speciale del Duce nella repubblica di Salò e accreditato studioso della " questione ebraica " e dei poteri segreti dietro le quinte della storia. Il libro, al suo apparire, venne sequestrato e non raggiunse mai le librerie. Solo adesso è possibile presentarlo al grande pubblico. L’ autore internato in manicomio a causa delle scottanti rivelazioni pubblicate. La stessa sorte di Ezra Pound ed altri intellettuali scomodi che aderirono al Fascismo. . Una nuova edizione integralmente riveduta , corretta, arricchita con oltre 120 note esplicative che permettono una agile consultazione delle ampie informazioni fornite dall’ Autore nella edizione del 1952, vari grafici con le simbologie segrete presenti nella edizione del 1952. Con tutti i grafici e i disegni della prima e censurata edizione del 1952. La nuova edizione è completata anche da una nuova introduzione di Edoardo Longo e da vari saggi in appendice ad opera degli studiosi Rita e Paolo Marchetti e di Libero Marchi. da leggere assieme al libro di Giovanni Preziosi" Come il giudaismo ha preparato la guerra".
Il libro più letto ed apprezzato dai nostri Lettori, in una nuova edizione molto curata, rivista, corretta, con oltre 120 note esplicative opera dell' Autore stesso, tutte le illustrazioni, grafici e simbologie dell' opera originale del 1952, oltre a una Appendice di testi di commento di Rita e Paolo Marchetti, Edoardo Longo e Libero Marchi.
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